Quando si parla di strategie di marketing, vengono subito in mente SEO, social media, email marketing e advertising. Nel marketing, però, l’arma realmente vincente è la creatività e il guerrilla marketing ne è la dimostrazione.
“Tutto si può trasformare in un canale di vendita” è la filosofia alla base del guerrilla marketing.
Secondo questa concezione, si può far risaltare un brand agli occhi dei potenziali clienti affermandone la presenza nel mondo offline con un approccio non convenzionale, grintoso ed incisivo.
Indice
Cos’è il Guerrilla Marketing? Una definizione
Il guerrilla marketing è una strategia di comunicazione non convenzionale. Consiste nell’organizzare azioni di marketing ad altissimo impatto - online o offline - in grado di coinvolgere le persone e lasciare il segno.
Se tutto va secondo i piani, il guerrilla marketing vi procura visibilità:
- offline grazie al transito di persone nella location prescelta - fisica o virtuale - in cui avviene l’azione di guerriglia;
- online grazie agli effetti del passaparola. Essendo le azioni di guerrilla marketing ad altissimo impatto, infatti, diventano iniziative virali con molta facilità.
A differenza della maggior parte delle strategie di marketing online, non si può procedere per gradi secondo il criterio “fai, misura, migliora". Nel guerrilla marketing, si mettono in atto iniziative che possono avere successo o fallire; il tutto, sulla base di due fattori: creatività ed esecuzione. E - in aggiunta - serve anche un po’ di fortuna. Ma vediamo un po’ più nel dettaglio qualche consiglio per fare guerrilla marketing.
Come fare guerrilla marketing: alcuni consigli
Ecco alcune delle cose che dovete generalmente tenere a mente quando volete avviare una campagna di guerrilla marketing:
- Postazione: valutate quantità e tipologia del traffico pedonale, puntando alla massima visibilità per il vostro target di riferimento. Se l’iniziativa è online, fate in modo di posizionarvi sui canali più frequentati dal vostro target di riferimento.
- Grande successo o totale fallimento: le vostre azioni di guerrilla marketing saranno facilmente ignorate se non forniscono ai passanti o agli utenti una buona ragione per fermarsi. Migliore è l’idea, più la strategia è pensata per ottenere una reazione, maggiori saranno le probabilità di successo.
- Creatività in linea con gli obiettivi: il punto non è solo catturare l'attenzione; la vera sfida sta nell’utilizzare risorse creative che diffondano il vostro brand o il vostro messaggio.
- Considerate i possibili imprevisti: normative locali, condizioni metereologiche, confusione, possibili furti, ecc. possono ostacolare la buona riuscita della campagna.
- Non infastidite le persone e non infrangete la legge: trattandosi di strategie di marketing non convenzionali, se messe in atto nel modo sbagliato possono infastidire i consumatori e quindi nuocere al brand. Di regola, pensate a iniziative che stupiscano le persone in positivo.
Rendete la vostra strategia di guerrilla marketing complementare alle azioni di marketing online, e viceversa: il pubblico dev’essere in grado di collegare l’iniziativa al vostro brand. È bene che nella campagna risulti evidente almeno il nome del vostro brand, di modo che la gente sappia cosa cercare su Google.
Il guerrilla marketing ha dei limiti, compensati però dalla sua incisività.
Dopo aver visto che cos’è il guerrilla marketing e qualche consiglio per creare un’azione di questo tipo, scopriamo alcuni casi davvero unici ed eccezionali. Ecco i migliori esempi di guerrilla marketing che abbiamo selezionato.
7 esempi di guerrilla marketing che hanno fatto il giro del mondo
1. Guerrilla marketing Nike: un incentivo a fare sport

Le iniziative di guerrilla marketing di Nike si fanno sempre notare non solo per la loro efficacia ma anche per la loro originalità.
Caso emblematico dello spirito Nike è quello delle panchine senza seduta. In pratica, Nike ha riempito alcune metropoli di panchine con il proprio logo e la scritta “RUN”. Un incentivo a fare attività fisica evitando di fermarsi.
Nike non è nuova a queste azioni di guerriglia: durante un’altra iniziativa, ad esempio, l’azienda ha bloccato l’accesso alle scale mobili di alcune città con del nastro d’emergenza brandizzato. Ancora una volta, un caldo invito a praticare sport e a non lasciarsi trasportare dalla pigrizia.
2. Netflix e il lancio di Stranger Things a Milano
Fonte: Il Giorno
La comunicazione di Netflix si è da sempre distinta per la sua creatività. Non è da meno la sua campagna di guerrilla marketing realizzata a Milano per il lancio della nuova stagione della serie Stranger Things.
Poco alla volta, Milano è stata invasa dal Sottosopra: cartelloni, installazioni, statue, figuranti… Nei luoghi più importanti e affollati della città c’era qualcosa di strano nell’aria, come si cita nei grandi poster.
3. UNICEF e la lotta per l'accesso all'acqua potabile

Secondo i dati più recenti forniti da UNICEF, 1 persona su 10 non ha accesso all’acqua potabile, elemento essenziale per la vita non solo dell’essere umano ma di tutto il pianeta.
Avrebbero potuto dirlo così, pubblicare un post sui propri canali social con i dati raccolti e invece hanno optato per un’azione di guerrilla marketing per avere un maggior impatto.
È qui che nasce l’idea dei distributori automatici per acquistare acqua sporca. E non solo. La macchinetta dava la possibilità di scegliere anche tra otto diversi gusti: epatite, dissenteria, dengue, malaria, salmonella, tifo, colera e febbre gialla.
Tutte le offerte raccolte, sono state utilizzate dall’UNICEF per i progetti di bonifica in atto nei paesi del terzo mondo.
4. The Blair Witch Project: il primo caso di guerrilla marketing

Fonte: FilmPost.it
The Blair Witch Project, film horror del 1999, è stato l’apripista per il guerrilla marketing specie nel campo di film e serie tv.
Il film è un falso documentario, la storia viene vista attraverso gli occhi di una telecamera con cui i protagonisti hanno intenzione di girare la storia della strega di Blair.
Per costruire curiosità attorno a questa produzione cinematografica, il team ha realizzato una campagna di guerrilla marketing che ruotava attorno alla scomparsa dei tre protagonisti: Heather, Joshua e Michael. Sono stati creati rapporti falsi della polizia, annunci di smarrimento, un sito web dedicato al Blair Witch Project…
Tutto questo serviva non solo per fare pubblicità al film - cosa riuscitissima dal momento che è diventato un cult del genere - ma anche per dare maggior credibilità a quello che doveva essere un falso documentario.
5. Mastro Lindo e l'urban marketing

Molti dei progetti di guerrilla marketing sono offline e prevedono un’interazione tra il brand e la quotidianità della vita urbana. È il caso di Mastro Lindo, brand molto noto in tutto il mondo.
Per mostrare quanto fossero efficaci i loro prodotti per la pulizia, sono state apposte delle strisce pedonali bianchissime accanto a quelle già presenti - e quindi sporche - per mostrare la differenza tra il prima e il dopo con Mastro Lindo.
Gli attraversamenti pedonali sono luoghi molto battuti, dunque il posto perfetto per non passare inosservati!
6. Frontline: una questione di prospettiva
Anche un poster può traformarsi in un’esperienza di guerrilla marketing se preso da un’altra prospettiva. È il caso di Frontline, celebre brand nel settore della cura per animali.
L’azienda ha creato per l’occasione un tappeto gigante con la fotografia di un cane che si gratta e l’ha posto sul pavimento di un centro commerciale multipiano. Per chi vi cammina sopra, è semplicemente un cartellone pubblicitario, per chi osserva dall’alto si trasforma in un cane assalito dalle pulci... ovvero i clienti del centro commerciale!
Un caso di guerrilla marketing diventato virale e che, anche a distanza di anni, rimane tra gli esempi più noti di questa strategia di comunicazione.
7. BBC e il caso Dracula

Dracula, il principe delle tenebre, si mostra solo al chiaro di luna: è da qui che nasce l’idea per la campagna di guerrilla marketing della BBC per il lancio dell’omonima serie.
Quello che alla luce del giorno è un semplice cartellone con dei paletti di frassino incastonati, di notte si trasforma nel profilo di Dracula pronto per prendere il controllo sull’oscurità.
Il tutto è corredato da una vetrinetta con all’interno un paletto di frassino ben affilato e che riporta: “Rompere il vetro in caso di vampiri”.
Un’azione di guerrilla marketing che si fa decisamente notare, incastonata in un contesto urbano e molto frequentato in modo da garantire al serial un lancio di successo.
5 tipi di guerrilla marketing
Dopo aver visto i migliori esempi di guerrilla marketing da tutto il mondo, vediamo alcune strategie da provare per dare una scossa alla propria strategia di comunicazione.
1. Sticker marketing
Gli adesivi sono un modo economico per promuovere il vostro marchio offline. Alcune persone usano persino il loro computer portatile, la console per videogiochi e altri beni come supporto per mostrare i marchi che amano.
Potete distribuire adesivi in omaggio insieme ad altri articoli o negli eventi, dando così al vostro pubblico la possibilità di affiggere ovunque il vostro marchio.
Potete distribuire adesivi in omaggio insieme ad altri articoli o negli eventi, dando così al vostro pubblico la possibilità di portare e mostrare ovunque il vostro brand.
Inoltre, potete utilizzare gli adesivi per pubblicizzare in modo strategico il vostro sito o i canali social aziendali; ad esempio potete incollare uno sticker con codice QR in un posto ben visibile, per aumentare il numero di follower. Ma lo ripetiamo: prestate attenzione a non infastidire le persone, perché questo andrebbe a danno del vostro brand.
Servizi come Camaloon, Moo e StickerMule offrono su una vasta gamma di adesivi personalizzabili di vari tipi e dimensioni.
2. Graffiti, poster e paste-up

Fonte: Inspiring City
Come visto già nell’esempio di Dracula o nel caso di Frontline, è molto comune nel mondo del guerrilla marketing prendere in prestito degli elementi dal mondo della street art, in particolare: graffiti, poster e paste-up.
Tutte queste forme di arte urbana, per loro natura, si integrano molto bene con le aree metropolitane. Graffiti e poster sono i media più noti ai più; per quanto riguarda i paste-up, si tratta di un’espressione inglese che significa “attaccare al muro”. In pratica, vengono preparate delle stampe che vengono poi incollate ai muri della città.
Graffiti e paste-up possono essere utilizzati per fare marketing di vicinanza: nell’area attorno ai propri negozi si potrebbero sparpagliare immagini, segnali, suggestioni che incuriosiscono i passanti e li spingono dritti alla vostra attività.
Acquistare degli spazi pubblicitari può essere costoso. Ma esistono altri modi per ottenere lo stesso effetto.
Potete usare spazi vostri o concessi da terzi per stabilire una presenza fisica, con poster, graffiti, vetrofanie e quant’altro.
3. Stealth marketing
Lo stealth marketing, letteralmente marketing sotto copertura, è una forma di guerrilla marketing molto sfruttata soprattutto dai grandi brand. Quante volte, ad esempio, abbiamo visto l’iconica tazza di Starbucks in un film? Oppure un computer Apple che faceva capolino nel setup di un qualche influencer?
Questo è lo stealth marketing. In alcuni casi, lo si potrebbe chiamare semplicemente product placement. In questo caso, la presenza di una sponsorizzazione va segnalata al consumatore per legge indipendentemente dal mezzo su cui avviene (per esempio su Instagram ci sono hashtag come #ad #gifted #collab da utilizzare).
4. Gadget e campioni omaggio

I campioni omaggio sono un modo sicuro di far sì che i vostri prodotti arrivino ai consumatori.
Chi ha lavorato come promoter almeno una volta, sa bene che è molto più facile vendere se si offre ai consumatori l’opportunità di provare il prodotto.
Del resto, tutti amiamo ricevere prodotti in omaggio. E, dopo aver ricevuto un regalo, ci sentiamo obbligati a dare qualcosa in cambio, anche solo fermandoci un istante ad ascoltare le informazioni sul prodotto.
Potete adottare un approccio simile, in piccolo o in grande:
- distribuendo campioni omaggio in occasione di eventi o fiere a cui partecipano le persone giuste;
- oppure trovando degli influencer che promuovano il vostro prodotto, se lo reputano valido.
Inoltre, potete stabilire una partnership di co-marketing per distribuire i vostri campioni omaggio con i prodotti di un'altra marca.
Assicuratevi che i campioni includano informazioni sufficienti perché i consumatori possano trovarvi online in seguito. E, mentre siete in giro a vendere, sfruttate ogni occasione per fornire informazioni sul prodotto a quante più persone possibile.
Da leggere: Customer experience: soluzioni per stupire il cliente (prima fra tutte, il “classico omaggio”).
5. Flash mob
Annunciare un evento, dare una piccola anticipazione di uno spettacolo, veicolare un messaggio importante, pubblicizzare un prodotto… sono tanti i motivi per cui si potrebbe voler realizzare un flash mob.
TNT, canale televisivo belga, ha realizzato un flash mob per pubblicizzare la propria programmazione. Un bottone rosso con la scritta “Push to add drama” (Premimi per aggiungere un po’ di dramma) fa così scattare sull’attenti decine di stuntman e attori pronti per dare vita a una scena tipica di telefilm polizieschi.
Al termine del flash mob, l’ordine dev’essere ripristinato: la vita continua a scorrere normalmente quasi fosse stato solo un sogno molto molto strano.
Conclusioni
Indubbiamente, il guerrilla marketing ha una portata limitata a livello locale; tuttavia, ha anche il potenziale per diventare virale, se l'idea viene portata online.
Se avete poco da investire ma molte idee creative, allora le strategie di guerrilla marketing sono la soluzione a basso costo che può farvi ottenere visibilità.
Prima di fare qualcosa del genere, chiedete le autorizzazioni necessarie. E realizzate un qualcosa che induca le persone a fermarsi, guardare, pensare e condividere online.