Abbiamo già pubblicato una serie di articoli per aiutarvi a capire cosa vendere online. Tra di essi: strategie per trovare un’idea prodotto, idee prodotto di tendenza, cose da vendere diverse dai prodotti fisici. Ma una volta individuata un’idea per un prodotto, come valutare il potenziale di mercato e, quindi, la relativa domanda di mercato?
Supponiamo che abbiate messo in pratica i consigli dei nostri post precedenti e che abbiate trovato alcune buone idee di prodotto. Ora occorre verificare se esista un potenziale per trasformarle in un sito di ecommerce redditizio.
Validare un’idea di business è essenziale, perché aiuta a capire — prima ancora di investire — se alla base della nuova idea esista o meno un mercato potenziale.
Dunque, oggi vedremo come valutare la domanda di mercato di un prodotto e determinare il potenziale di mercato; nel farlo, esamineremo le opportunità di nicchia che il prodotto offre, analizzando il loro potenziale.
Indice
- Mercato potenziale: significato e definizione
- Come valutare il potenziale di mercato di un prodotto
- Domanda di mercato per un'idea di prodotto: come valutarla
Mercato potenziale: significato e definizione
🌐 Il mercato potenziale è l'insieme di soggetti che, per ragioni condivise (demografiche, economiche, logistiche o culturali), possono essere considerati potenziali acquirenti di un determinato prodotto o servizio.
Più spesso, per mercato potenziale si intende uno specifico paese dove espandere un'attività commerciale: il commercio di oggi, infatti, è più globale che mai, e aprire i propri orizzonti verso un mercato potenziale diverso dal paese d'origine può spingere la crescita del vostro negozio permettendovi di vendere senza confini geografici.
Ma quale mercato potenziale scegliere per vendere all'estero? Ci sono diversi fattori da prendere in considerazione nella scelta: sicuramente la tipologia di prodotto che vendete può avere più appeal in un mercato specifico rispetto ad un altro. Allo stesso tempo, gli aspetti burocratici della vendita internazionale devono essere valutati attentamente nella scelta del mercato potenziale: se vendere verso i paesi dell'Unione Europea è relativamente facile, espandere le vostre vendite oltre i confini continentali potrebbe richiedere un carico di lavoro amministrativo non sempre sostenibile.
Tra gli strumenti migliori per valutare un mercato potenziale, il Market Finder di Google vi permette di individuare i migliori mercati potenziali in base alla tipologia di prodotto che vendete, fornendovi una rapida panoramica del mercato potenziale (con numero di ricerche medie mensili, offerta media consiglia delle campagne Google Ads per la vostra strategia SEM, reddito medio disponibile per famiglia e facilità di fare affari nel paese).
Una volta definito il mercato potenziale, ricordate che localizzare l'esperienza di acquisto del cliente, ad esempio traducendo il sito del vostro negozio online e offrendo metodi di pagamento locali, è molto importante per generare traffico e aumentare le conversioni.
Definito il mercato potenziale, il prossimo passo sarà valutare la domanda di mercato della vostra idea di prodotto. Vediamo come fare.
Come valutare il potenziale di mercato di un prodotto
Ricerca con Google Trends
Mediante Google Trends è possibile verificare l’interesse verso un dato prodotto nel tempo. Ad esempio, ricordate la sfida “aprire un’attività ecommerce partendo da zero in 3 giorni”? In quell’occasione abbiamo scelto come prodotto da vendere il tè matcha dopo aver verificato su Google Trends la sua popolarità.
Insomma, Google Trends è un buon punto di partenza; sicuramente però fornisce un quadro solo parziale della domanda di mercato di un prodotto. Si pensi ad esempio a un articolo ricercato da una persona sola nel 2020 e da dieci persone nel 2021: il trend è in aumento, ma il volume della domanda è comunque insignificante; a tutt’oggi non avrebbe senso investire su questa ipotetica idea di business.
Valore dell’intuito imprenditoriale
Raccomandiamo sempre di validare le idee prodotto; eppure, dobbiamo riconoscere che molte aziende online hanno avuto successo basandosi solo sul proprio intuito o creando una domanda di mercato da zero.
In realtà, non esiste un unico approccio valido per ogni imprenditore, prodotto e azienda. Vi consigliamo di optare per la soluzione che ritenete sia migliore per voi.
Di fatto, tutti i metodi per validare un’idea di business tendono a costruire fiducia prima di passare a investire tempo e denaro su un determinato progetto. Non esiste un unico test che possa fornire una risposta; piuttosto, si tratta di combinare tra loro più elementi di valutazione, tra cui uno particolarmente importante: l’intuito imprenditoriale.
Domanda di mercato per un'idea di prodotto: come valutarla
Per offrirvi un esempio reale di valutazione della domanda di mercato, in questo post valuteremo la domanda di mercato dell'olio di cocco; il nostro obiettivo sarà ricercare il mercato potenziale e il livello di concorrenza per questo prodotto.
Il prodotto
Tra le dieci idee prodotto di tendenza identificate precedentemente, abbiamo deciso di scegliere l'olio di cocco come prodotto da validare. Perché? Innanzitutto, l’olio di cocco ci è sembrato un prodotto interessante e versatile. E poi, dopo un confronto tra tutti i prodotti di tendenza in esame, si è rivelato di gran lunga quello che genera più ricerche. Dunque abbiamo stabilito che questo fosse il miglior punto di partenza.
Tenete presente che Google Trends consente di confrontare fino a cinque prodotti alla volta; comunque, prima di decidere, noi li abbiamo controllati tutti e dieci.
Lo spunto iniziale
Vi ricordate? Abbiamo scoperto l'olio di cocco come potenziale prodotto di tendenza su Pinterest, grazie a un pin sui benefici dell’olio di cocco. Eccolo:
Per il numero di re-pin e like, il prodotto sembra popolare. Tuttavia si tratta di un semplice pin su Pinterest. Sicuramente dobbiamo approfondire.
Diamo nuovamente un'occhiata a Google Trends, per verificare se effettivamente la tendenza è in ascesa, da quando e qual è il volume di ricerca.
Cercando “olio di cocco” su Google Trends, troviamo conferma della tendenza e della sua popolarità, in sensibile ascesa dal 2011.
Per confermare ulteriormente popolarità, appeal e utilità dell'olio di cocco, abbiamo deciso di esaminare alcune recensioni di prodotti. Su MakeupAlley, un sito di recensioni sui prodotti per la cura della pelle e dei capelli, l'olio di cocco ha ottenuto un punteggio medio di 4,5 stelle su 5 sulla base di 834 recensioni; il 90% degli utenti ha dichiarato che lo acquisterebbe di nuovo. Feedback molto favorevole per l'ingrediente puro.
In questo caso abbiamo trovato pochissimi commenti negativi; comunque, in linea generale, esaminare i commenti negativi nelle recensioni può essere utile. Permette di individuare carenze nei prodotti sul mercato, per poi trarne profitto. Come? Ad esempio, realizzando e commercializzando prodotti privi dei difetti lamentati dagli utenti.
Abbiamo anche deciso di dare un'occhiata ad Amazon, per controllare le performance delle vendite dell’olio di cocco.
Così ora sappiamo che l'olio di cocco è davvero di tendenza e che le persone lo acquistano. Ma resta ancora da rispondere alla domanda: “Quante persone sono realmente interessate all'olio di cocco?”.
Valutazione delle parole chiave
Per fare un passo ulteriore, cerchiamo “olio di cocco” nello strumento di pianificazione delle parole chiave di Google. Questo tool consente di cercare delle parole chiave determinando il numero di ricerche mensili effettuate per quel termine, la concorrenza esistente e i termini di ricerca correlati.
Per utilizzarlo è necessario disporre di un account Google Ads, che è possibile creare gratuitamente. Accedete al vostro account e selezionate “Strumenti” dal menu in alto; quindi selezionate “strumento di pianificazione delle parole chiave”. Nella schermata successiva, fate clic su “Cerca nuove parole chiave utilizzando una frase, un sito web o una categoria”.
Nella schermata successiva, inserite la vostra idea di prodotto. Controllate le vostre impostazioni relative al “Targeting”, tra cui lingua e località, per assicurarvi che siano corrette per definire il vostro target.
Alla schermata successiva, apparirà la scheda predefinita “Idee per i gruppi di annunci”; qui passate alla scheda denominata “Idee per le parole chiave”.
La prima colonna elenca la parola chiave che avete cercato e le varie query di ricerca correlate alla parola chiave inserita. La colonna “Media delle ricerche mensili” mostra il numero di ricerche eseguite ogni mese nell'area geografica e con la lingua specificata. La colonna “Concorrenza” indica il livello di concorrenza corrispondente a ogni parola chiave.
Esame dei risultati
Ecco cosa è emerso dalla nostra ricerca:
- Come già sapevamo grazie a Pinterest, l'olio di cocco ha molti usi. Tuttavia, scorrendo le query suggerite nello strumento di pianificazione delle parole chiave, possiamo scoprire delle informazioni aggiuntive. In questo caso, vediamo che l’olio di cocco è usato per capelli, viso, corpo, ricette, ecc.
- Il termine di ricerca principale “olio di cocco” presenta un alto interesse di ricerca. 33.100 ricerche al mese in Italia. Sfortunatamente, ha anche un’alta concorrenza. Ciò significa che molte altre persone già pubblicizzano quel particolare termine online, rendendo più difficile competere in modo efficace.
- Esistono molti altri termini che presentano elevati volumi di ricerca con meno concorrenza. E questo si traduce in un’opportunità.
Filtrando le parole chiave ed escludendo quelle con alta concorrenza, sembra che restino molte parole chiave con un alto volume di ricerca meno competitive. Notando che alcune di queste contengono al loro interno il termine “capelli”, abbiamo fatto una nuova ricerca: “olio di cocco + capelli”.
Ecco cosa abbiamo trovato:
Il volume di ricerca per molti di questi termini è piuttosto alto e tutti hanno una concorrenza media-bassa. In particolare il termine in cima “olio di cocco capelli” ha un volume di ricerca piuttosto elevato (in media 4.400 ricerche mensili).
Contenuti concorrenti tra i risultati di ricerca organici
Su Google diamo un'occhiata al termine con più ricerche: “olio di cocco capelli”. Verifichiamo le prime posizioni tra i risultati di ricerca organici, per capire con quali contenuti dobbiamo competere.
Da questa ricerca su Google, possiamo vedere che quasi tutte tra le prime dieci posizioni per il termine di ricerca “olio di cocco capelli” sono occupate da articoli di fonti diverse. Non sembra esserci un dominio, azienda o blogger che domina la SERP per questo termine di ricerca. Abbiamo trovato una situazione simile anche nel cercare altre parole chiave.
Quindi, provando a competere per questo termine, le vostre possibilità di ottenere un posizionamento elevato su Google sarebbero molto maggiori rispetto a quelle che avreste cercando di superare brand o aziende con vari risultati di ricerca visibili in prima pagina.
Nel complesso, la situazione sembra estremamente favorevole. Sappiamo che le opportunità nel promuovere un prodotto a base di olio di cocco per capelli sono buone. Ma nello specifico verso quale tipo di prodotto o nicchia converrebbe orientarsi?
Per farci un’idea più precisa, siamo tornati al pin da cui avevamo preso spunto inizialmente. Seguendo il link al sito web, abbiamo dato un'occhiata ai modi per utilizzare l'olio di cocco. E abbiamo fatto una ricerca per evidenziare il termine “capelli”, controllando come si può usare esattamente l'olio di cocco per i capelli.
Gli utilizzi principali sono: domare i capelli crespi, nutrire i capelli, riparare i capelli danneggiati, rimuovere la gomma dai capelli. Ognuna di queste costituisce una potenziale opportunità per promuovere e vendere il prodotto.
Convalida geografica
Sappiamo che il pubblico ricerca informazioni sull'olio di cocco e sui prodotti per capelli; ma qual è il profilo di questi utenti? Talvolta prodotti e tendenze possono essere strettamente correlati a una certa area geografica. Dobbiamo assicurarci che la domanda di mercato sia presente in un'area dove siamo in grado di vendere e spedire il prodotto.
Torniamo a Google Trends, che può aiutarci a rispondere a queste domande:
In quali regioni italiane si ricercano questi termini:
Quali città in particolare hanno il più alto numero di ricerche per “olio di cocco capelli”:
Convalida dei social media
Sappiamo già che l'olio di cocco è molto popolare su Pinterest. Dopo tutto, è lì che lo abbiamo scoperto. Tuttavia, ci sono altri canali che possiamo usare per ottenere una migliore comprensione della domanda di mercato. Twitter è una fonte efficace per esaminare il mercato potenziale e l'interesse verso il prodotto. Abbiamo usato Topsy per cercare il volume di tweet al giorno che includono le parole “olio di cocco” e “capelli” insieme.
Dal grafico di Topsy possiamo vedere che ogni giorno circa 150-250 persone twittano le nostre parole chiave. Per avere un'idea più precisa su questi tweet e su ciò che li ha ispirati, abbiamo anche fatto una ricerca su Twitter.
Ecco alcuni esempi di motivazione alla base del buying intent:
Devo acquistare olio di cocco vergine per i miei capelli!
— Faerie (@zombieoverdose) March 31, 2014
L’olio di cocco è fondamentale “@Bad_From_MiBorn: ho bisogno di più olio per i miei capelli. Il mio cuoio capelluto è molto secco”
— // (@yoimanj) March 29, 2014
@HeyGorgeousSA Trattamento all'olio di cocco per fantastici ricci.. Ne ho davvero bisogno per i miei capelli, che sono danneggiati e cadono
— Lizelle (@lizelleWath) April 3, 2014
L'olio di cocco caldo ha funzionato a meraviglia sui miei capelli lunghi!!! Sono già soffici e splendenti. Non serve il parrucchiere. Provalo a casa!
— Dianara Mae Moore (@realdianarangel) March 30, 2014
Attraverso la ricerca sui social media, emerge il volume delle conversazioni sul prodotto in questione, oltre alla lingua utilizzata dai potenziali clienti. Queste informazioni possono tornare utili quando si tratta di creare annunci o descrizioni dei prodotti.
Valutazione della concorrenza
Dalla nostra analisi, emergono 3 aree di concorrenza nel mercato dell’olio di cocco per capelli.
- Olio di cocco puro - L'olio di cocco puro è al centro dell’interesse e, come emerge dalla nostra ricerca, è efficace nell’idratare e riparare i capelli. L'olio di cocco puro è facilmente reperibile online e nei negozi locali.
- Ricette all’olio di cocco fai da te - Le ricette fai da te sono disponibili online. Tutte le ricette ovviamente includono l'olio di cocco come ingrediente di base; ma includono vari altri ingredienti, apparentemente per migliorare gli effetti del prodotto finale o per contribuire a modificare la sua funzione/consistenza di base. Ad esempio, pensiamo alla differenza tra un trattamento per capelli/balsamo e una maschera per capelli.
- Prodotti commerciali per capelli all'olio di cocco - Sono prodotti da aziende grandi e piccole e contengono una miscela esclusiva di ingredienti per creare un prodotto finale unico e percepito dal pubblico come migliore.
Complessivamente, la domanda di mercato sembra essere soddisfatta e forse persino saturata dai vari tipi di prodotto a base di olio di cocco disponibili online. Tuttavia, per quanto riguarda i prodotti commerciali, non sembra esserci alcun prodotto o marchio che domina il mercato.
Cosa abbiamo appreso sulla domanda di mercato
Quando abbiamo iniziato, tutto ciò che avevamo in mano era un'idea di prodotto tratta da Pinterest.
Con un po’ di ricerca e usando strumenti online gratuiti, siamo stati in grado di scoprire dei dati sul mercato potenziale dell’olio di cocco. Dal post di Pinterest sapevamo che l'olio di cocco aveva molti usi. Utilizzando lo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google, siamo riusciti a scoprire diverse keyword con concorrenza medio-bassa e volume di ricerca elevato. Tali termini di ricerca ci hanno condotto alla nicchia dell'olio di cocco da applicare sui capelli: balsamo per capelli, maschera per capelli, balsamo intensivo per le radici e l'addolcimento del crespo, ecc.
Abbiamo appreso da Google Trends che l'olio di cocco per capelli è un prodotto di tendenza circa dal 2011. Siamo stati in grado di identificare regioni e città italiane dove è presente la domanda di mercato.
Dallo strumento di pianificazione delle parole chiave di Google, emerge un alto numero di ricerche relative a informazioni e prodotti a base di olio di cocco per capelli. In Italia solo con la query “olio di cocco capelli” esistono 4.400 ricerche ogni mese.
Inoltre, alcune delle parole chiave che vengono utilizzate in quest’ambito non presentano un’alta concorrenza; quindi esiste un potenziale per ottenere un buon posizionamento tra i risultati organici di Google, nel tempo.
Da Topsy abbiamo appreso che circa 250 tweet al giorno parlano dell’olio di cocco in relazione ai capelli. Guardando alcuni di questi tweet, possiamo confermare l’esistenza della domanda di mercato. Infatti emerge che molti degli utenti hanno intenzione di acquistare un prodotto per capelli a base di olio di cocco.
Conclusione
Adesso abbiamo una comprensione molto migliore di questa potenziale opportunità.
Abbiamo accertato la presenza di una domanda di mercato e scoperto delle ottime parole chiave.
Per ora, tutto sembra perfetto per lanciare un negozio online che vende prodotti per capelli a base di olio di cocco; ma naturalmente, prima di mettere in atto la nostra business idea, dovremo procedere all’analisi sulla fattibilità.
In un successivo post di questa serie, esamineremo approfonditamente vari criteri per stabilire e misurare il potenziale del prodotto.
Articolo originale di Richard Lazazzera, tradotto da Maria Teresa Cantafora.
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