Che cos'è Google Ads?
Google Ads è una delle migliori piattaforme per la pubblicità a pagamento. Non solo offre una vasta gamma di strumenti pubblicitari, ma consente anche di accedere agli utenti dei due motori di ricerca più grandi al mondo (Google e YouTube) e a una rete di milioni di siti web su cui fare pubblicità.
Tuttavia, esistono molti tipi di annunci Google, e non tutti sono adatti a ogni situazione.
Che tu abbia intenzione di gestire autonomamente la tua pubblicità su Google o di affidarti a un esperto, è meglio iniziare imparando la terminologia necessaria e conoscendo non solo i tipi di campagne Google Ads disponibili, ma anche cosa puoi realisticamente aspettarti da esse. In questo modo capirai cosa può offrirti la piattaforma.
18 tipi di campagne Google Ads
- Ricerca Google brandizzata
- Ricerca Google brandizzata (generica)
- Ricerca non brandizzata (di nicchia)
- Campagna di ricerca in base ai concorrenti
- Annunci Google Shopping (brandizzata)
- Annunci Google Shopping (non brandizzata)
- Annunci Google Performance Max
- Annunci dinamici della rete di ricerca
- Annunci per argomenti/interessi
- Annunci contestuali
- Annunci in base al posizionamento
- Campagne video in-feed
- Annunci in-stream
- Annunci bumper
- Annunci masthead
- Annunci di remarketing
- Campagne per pubblico simile
- Campagne per app Google
Google Ads funziona in modo molto simile ad altre piattaforme pubblicitarie digitali a pagamento. Utilizza un modello di pagamento per clic (PPC), il che significa che paghi solo quando qualcuno visita il tuo sito. Puoi impostare budget flessibili (a partire da un minimo di 5€), targetizzare il pubblico in base a comportamenti e caratteristiche demografiche, e ricevere feedback rapidi e misurabili sulle prestazioni delle campagne.
Ciò che rende Google Ads particolarmente attraente è la sua capacità di raggiungere i consumatori in tre modi distinti: annunci di ricerca, annunci display e annunci video. In questa sede esamineremo i tipi di campagne Google Ads che puoi gestire all'interno di queste tre categorie.
Annunci di ricerca
Di solito i consumatori utilizzano i motori di ricerca, diversamente dai social media, con un intento specifico: cercare risposte, trovare soluzioni ai loro problemi o cercare prodotti o servizi specifici. Questo rende Google un potente canale di marketing per una varietà di aziende.
Puoi impostare il modo in cui pubblichi su Google in base al volume medio di ricerche mensili per una determinata query, al costo stimato per clic e ad altri parametri che Google rende facilmente disponibili. Puoi gestire annunci di ricerca che promuovono i tuoi prodotti e servizi direttamente nei risultati di ricerca di una query specifica e persino restringere il tuo target a utenti situati in una certa area geografica.
Immagina di vendere proteine vegetali in polvere. Più di 200.000 persone cercano “proteina in polvere” su Google ogni mese, ma ci sono molte meno ricerche per “proteina in polvere vegana”. Google ti permetterà di fare offerte per pubblicizzare il tuo marchio su entrambe queste frasi singolarmente, ma il termine di ricerca più specifico probabilmente farà rilevare conversioni migliori perché è più pertinente al tuo prodotto.
Puoi creare annunci testuali che appaiono nei risultati di ricerca contrassegnati con la parola “Sponsorizzato” in un piccolo riquadro, o annunci Google Shopping, che mostrano informazioni chiave per l'acquisto, come foto dei prodotti, prezzi e valutazioni: un elemento che li rende perfetti per molti brand ecommerce.
Esaminiamo i diversi tipi di annunci di ricerca:
1. Ricerca Google brandizzata
- Obiettivo: raggiungere gli utenti che ricercano attivamente il nome del tuo marchio
- Pertinenza per il pubblico: alta (stanno cercando proprio te)
- Costo stimato per clic: basso (da 0,25€ a 3€)
- Consigliato per: tutte le aziende, indipendentemente dalle dimensioni e dal settore in cui operano, realizzeranno vendite quando c'è un’intenzione di ricerca del loro marchio specifico. Se le tue risorse lo permettono, dai priorità a questo tipo di campagne Google Ads.
Le parole chiave di brand contengono i nomi esatti di un marchio o di un prodotto. “Telefono Apple” o “iPhone”, per esempio, sono parole chiave di brand per Apple.
Potreste non pensare di fare un'inserzione con il nome del tuo marchio, soprattutto se il tuo sito appare già organicamente in cima ai risultati di ricerca, ma questo ti permette di promuovere informazioni specifiche (utilizzando le estensioni degli annunci di Google) e di impostare la pagina esatta in cui volete che gli utenti arrivino. Inoltre, ti protegge dai concorrenti che potrebbero fare inserzioni con il tuo nome o con altre parole chiave di brand.
Le CPC per la ricerca a marchio saranno generalmente più basse rispetto a qualsiasi altra campagna di ricerca, poiché il tuo URL e i tuoi annunci saranno altamente pertinenti per gli utenti che ti cercano. Allo stesso tempo, assicurati che il tuo annuncio non appaia per parole chiave simili ma irrilevanti.
Poiché il tuo potenziale di vendite generate dalla ricerca brandizzata dipende da quante persone ti stanno effettivamente cercando, le campagne di ricerca Google Ads brandizzata possono essere un complemento alle campagne di brand awareness. Un temporary shop o un video virale su Facebook, per esempio, possono tradursi in più ricerche del tuo marchio.
Facilità di implementazione: questo tipo di campagna può essere difficile da implementare se non hai familiarità con il marketing sui motori di ricerca. Potresti aver bisogno di persone competenti all’interno della tua azienda oppure di un’agenzia. Tuttavia, la ricerca brandizzata non è così impegnativa da gestire, quindi se puoi, falla diventare una priorità.
2. Annunci di ricerca Google non brandizzati (generici)
- Obiettivo: generare traffico qualificato basato sull'intenzione e possibilmente nuovi clienti, rivolgendo gli annunci a persone che potrebbero acquistare i tuoi prodotti ma non necessariamente conoscono il tuo marchio
- Pertinenza per il pubblico: media/bassa
- Costo stimato per clic: media/alto (da 1€ a 20€)
- Consigliato per: tutti, ma non dare priorità a questo metodo prima di aver provato alcune delle campagne più redditizie elencate in questa lista. Per i marchi che mirano a far crescere il fatturato e acquisire nuovi clienti, tuttavia, la ricerca non brandizzata generica dovrebbe essere una priorità.
Le campagne di ricerca non brandizzate, come suggerisce il nome, riguardano frasi chiave che non includono il nome del tuo marchio o dei tuoi prodotti. Di conseguenza, i tuoi costi saranno probabilmente più alti, poiché la tua pertinenza per gli utenti è più bassa, specialmente per parole chiave più generiche (ad esempio, “comprare cuscino” contro “cuscino in piuma d'oca biologica nel centro di Torino”).
L'obiettivo di questa campagna è portare nuovi visitatori e nuovi clienti sul tuo sito nel modo più efficiente possibile. Ma queste campagne possono anche avere un ritorno positivo sulla spesa pubblicitaria (ROAS) e un enorme potenziale di crescita.
Tieni presente che il vero valore di un cliente non è il suo acquisto iniziale, ma la quantità di acquisti che può fare sul lungo termine.
Facilità di implementazione: come per tutti i tipi di campagne di ricerca, anche questa può risultare difficile. Queste campagne richiedono molte risorse umane per gestire gli aspetti creativi e le tue pagine di destinazione, oltre a un budget considerevole per ottenere risultati. È meglio assumere personale qualificato per garantire che queste campagne siano gestite correttamente.
3. Ricerca non brandizzata (di nicchia)
- Obiettivo: acquisire nuovi clienti da pubblici di nicchia in linea con i tuoi prodotti di nicchia
- Pertinenza per il pubblico: media/alta (più il pubblico è di nicchia e più il tuo prodotto si rivolge a quella nicchia, più sarai rilevante per il tuo pubblico)
- Costo stimato per clic: medio/alto (da 1€ a 20€, a seconda della concorrenza e del valore dei clienti/ordini degli altri inserzionisti)
- Consigliato per: marchi con un prodotto di nicchia o che mirano a un mercato di nicchia all'interno di una categoria di prodotto non brandizzata, come “deodorante vegano”.
Le campagne di ricerca di nicchia non brandizzate prevedono una minore concorrenza rispetto a quelle generiche non brandizzate. Questo perché sono più specifiche e, di conseguenza, ti rendono più rilevante per la ricerca effettuata, ovviamente se i tuoi prodotti corrispondono a ciò che gli utenti stanno cercando.
Se la tua attività e i tuoi prodotti si adattano al marketing di nicchia, allora questo tipo di campagna vale la pena di essere esplorato. Il marketing di nicchia, anche al di fuori del contesto di Google Ads, offre ai marchi un modo molto più semplice per ottenere traffico e, potenzialmente, un ROAS positivo, perché offre un pubblico specifico più facile da identificare e sul quale focalizzarsi.
La ricerca di nicchia non brandizzata viene spesso accomunata alla ricerca non brandizzata generica. Ma, per le ragioni sopra esposte, ha senso segmentare questo traffico in campagne Google Ads separate.
Se vendi prodotti di terze parti, puoi anche applicare questo tipo di campagne Google Ads facendo annunci sponsorizzati per le parole chiave brandizzata ad essi associate. Quando acquisti queste parole chiave, puoi anche utilizzare questi nomi di marchi per scopi pubblicitari, a patto di collegarsi direttamente a una pagina di destinazione in cui siano visibili i prodotti in questione.
Facilità di implementazione: simile ad altre campagne di ricerca, questo tipo di campagne Google Ads non è facile da gestire e richiede risorse appropriate.
4. Campagna di ricerca in base ai concorrenti
- Obiettivo: acquisire nuovi clienti che potrebbero non conoscere il tuo marchio o prodotto rendendoti visibile ad acquirenti che cercano i tuoi concorrenti
- Pertinenza per il pubblico: bassa (gli utenti stanno cercando un concorrente specifico, non il tuo marchio)
- Costo stimato per clic: medio/alto (da 1€ a 20€)
- Consigliato per: commercianti che già gestiscono campagne redditizie e sono interessati all'acquisizione di nuovi clienti. Inoltre, commercianti con un LTV elevato o che stanno testando attivamente diverse campagne di acquisizione clienti.
Una campagna di ricerca in base ai concorrenti è essenzialmente una campagna di ricerca brandizzata, solo che, invece di fare offerte sul nome e sui prodotti del tuo marchio, fai offerte per le ricerche delle parole chiave di brand dei tuoi concorrenti.
Rubare traffico usando parole chiave dei tuoi concorrenti più diretti sembra una strategia intelligente, ma può anche essere relativamente costosa perché, in questo caso, tu, un marchio concorrente, non sei la cosa più pertinente che gli utenti vogliono vedere.
Tipicamente, questa strategia è impiegata da marchi che possono giustificare i costi più elevati per acquisire un nuovo cliente che potrebbe avere un valore medio dell'ordine o valore di vita relativamente più alto. In caso contrario, questa strategia potrebbe portare pochi risultati.
Se un marchio non sta acquistando il proprio traffico o non ha molta fedeltà al marchio tra i suoi clienti, e se il tuo prodotto è un'alternativa simile o migliore, questa può rivelarsi una campagna molto redditizia.
(In parte raccomandiamo di acquistare le tue parole chiave di brand proprio per evitare questo tipo di intervento da parte di un concorrente).
Nota: non si deve utilizzare l'inserimento dinamico di parole chiave negli annunci quando si acquistano le parole chiave di marca di un concorrente, né si può utilizzare il suo nome negli annunci se non si vende il suo prodotto nella pagina verso cui si indirizza il traffico.
Facilità di implementazione: come per tutte le campagne di ricerca, anche questa non è facile da realizzare e potrebbe essere molto costosa. Sarebbe preferibile disporre di personale aziendale esperto per gestirla.
5. Annunci Google Shopping (brandizzati)
- Obiettivo: raggiungere gli utenti che stanno specificamente cercando i tuoi prodotti/categorie di prodotto utilizzando le tue parole chiave di brand.
- Pertinenza per il pubblico: alta (stanno cercando la tua azienda)
- Costo stimato per clic: basso (da 0,25€ a 3€)
- Consigliato per: aziende che vendono prodotti fisici e che hanno già investito nella brand awareness e quelle che si sentono a proprio agio nel configurare questo tipo di campagna all'interno di Google Ads.
Le campagne Google Shopping offrono generalmente un'ottima user experience per gli acquirenti: un utente cerca specificamente un prodotto e gli vengono mostrate immagini, prezzi e recensioni di articoli che Google considera rilevanti. Se gli acquirenti cliccano sull'annuncio, vengono indirizzati direttamente alla pagina del prodotto.
Gli utenti che cercano specificamente il tuo marchio hanno maggiori probabilità di effettuare un acquisto, quindi se riesci a impostare Google Shopping come campagna brandizzata separata, puoi massimizzare il tuo traffico da questa fonte e gestire meglio il tuo budget. Altrimenti, le campagne Shopping includeranno per impostazione predefinita sia il traffico brandizzato che quello non brandizzato.
Senza una strategia di campagna segmentata, ci sarà sempre più traffico non brandizzato che brandizzato, e la maggior parte del tuo budget sarà probabilmente spesa per parole chiave non brandizzata che hanno meno probabilità di portare all’acquisto. Ecco perché, se puoi (e hai il traffico per approfittarne), vale la pena separare il traffico brandizzato in una campagna Shopping a sé stante.
Facilità di implementazione: le campagne Shopping sono generalmente più facili da impostare rispetto alla ricerca. Per creare un feed di prodotto funzionante da cui Google può attingere, puoi installare l'app Google & YouTube oppure impostarlo manualmente nel Google Merchant Center. Dovrai creare campagne individuali per il traffico brandizzato e non brandizzato, applicare parole chiave negative e dare priorità alle parole chiave per escludere i tuoi annunci per determinate query, in modo da isolare il traffico di ricerca brandizzato.
6. Annunci Google Shopping (non brandizzato)
- Obiettivo: raggiungere gli utenti che cercano specificamente i tipi di prodotti che vendi, ma non necessariamente i tuoi prodotti brandizzati.
- Pertinenza per il pubblico: media/bassa (stanno cercando le tue categorie di prodotto, non necessariamente i tuoi prodotti)
- Costo stimato per clic: medio (da 0,25€ a 20€)
- Consigliato per: la maggior parte delle aziende che vendono prodotti fisici. Tuttavia, a questo tipo di campagna non dovrebbe essere data priorità rispetto a tipi di campagna più redditizi, a meno che tu non abbia obiettivi specifici di acquisizione di nuovi clienti, crescita o fatturato.
Puoi creare una campagna separata non brandizzata per Google Shopping in modo simile alla campagna Shopping brandizzata di cui abbiamo parlato sopra.
Le campagne di shopping non brandizzate funzionano in modo simile alle campagne di ricerca non brandizzate. Se hai il budget, si tratta di uno strumento abbastanza efficace per le aziende ecommerce. Se non hai prodotti brandizzati, una normale campagna Shopping sarà essenzialmente una campagna 100% non brandizzata.
Facilità di implementazione: separare il traffico brandizzato e non brandizzato richiede qualche sforzo in termini di configurazione, ma una volta fatto potrai effettuare campagne Shopping non brandizzate separate e investire un budget specifico per ciascuna di esse.
7. Google Performance Max
- Obiettivo: generare ordini redditizi attraverso Google Shopping, remarketing e display placement tramite l’apprendimento automatico (machine learning)
- Pertinenza per il pubblico: varia, poiché combina più tipi di campagna
- Costo stimato per clic: medio/basso (da 0,25€ a 5€)
- Consigliato per: commercianti Shopify che non utilizzano attualmente campagne di retargeting e/o Google Shopping e vogliono un imepgno minimo nella loro gestione.
Le campagne Google Performance Max utilizzano il machine learning per ottimizzare al posto tuo un mix di retargeting, display e annunci Shopping. Questo tipo di campagna sceglie quali prodotti pubblicizzare, l’importo da investire, chi targetizzare e la strategia creativa da utilizzare.
UN CONSIGLIO: utilizzi Shopify con Google Shopping? Dai un'occhiata all'app Google & YouTube per scoprire come puoi sincronizzare, automatizzare e gestire le tue campagne Google Ads direttamente da Shopify.
Le tue prestazioni qui dipenderanno da quanti utenti cercano il tuo marchio, i prodotti, le categorie di prodotto o le parole chiave di brand. La quantità di retargeting che puoi fare e il traffico brandizzato che puoi generare tramite gli annunci Shopping dipendono anche dal volume di ricerca delle tue parole chiave di brand e dall’entità del tuo pubblico di retargeting (cioè, quante persone hanno già visitato il tuo sito).
Facilità di implementazione: Performance Max rappresenta un modo molto semplice per iniziare con Google ads, sia con gli annunci Shopping sia con il retargeting. Se il risultato sarà positivo, in futuro potresti passare a una strategia di campagna manuale più segmentata.
8. Annunci dinamici della rete di ricerca
- Obiettivo: generare ordini da parole chiave di ricerca automaticamente generate da Google
- Pertinenza per il pubblico: da bassa a alta, a seconda delle parole chiave che il crawler di Google genera per le tue campagne
- Costo stimato per clic: medio/basso (da 0,25€ a 5€)
- Consigliato per: chiunque non abbia l'expertise per gestire una campagna di ricerca e voglia avviare qualcosa per vedere come funziona, senza fare un investimento consistente.
Le campagne di ricerca dinamiche sono essenzialmente campagne per tutti i diversi tipi di parole chiave che Google vede sul tuo sito: parole chiave brandizzate, parole chiave di categoria non brandizzate, parole chiave specifiche di prodotto, parole chiave dalle tue descrizioni, e forse anche parole chiave sulla tua pagina “Chi Siamo” o sul tuo blog.
Questa campagna non prevede una segmentazione predefinita, quindi, come altre campagne che raggruppano il traffico, non la consigliamo come qualcosa da mantenere per sempre e da scalare, ma piuttosto come un punto di partenza da segmentare manualmente man mano che si raccolgono dati sulle prestazioni.
Facilità di implementazione: questo è un modo rapido e semplice per avviare una campagna di ricerca online. Tuttavia, anche se è facile da implementare, è probabile che le campagne di ricerca dinamiche contengano parole chiave irrilevanti che sono sul tuo sito ma che non acquisteresti mai manualmente per ottenere traffico.
Annunci display
Puoi anche pubblicizzare i tuoi prodotti o servizi a potenziali clienti attraverso il Google Display Network.
Gli annunci display ti permettono di raggiungere persone al di fuori dei risultati di ricerca di Google, attraverso testi, immagini e video annunci banner che appaiono mentre gli utenti navigano in rete, utilizzano app o guardano video.
Il Google Display Network raggiunge il 90% degli utenti di internet in tutto il mondo e consiste in spazi pubblicitari su più di due milioni di siti e 650.000 app. Visitando un qualsiasi sito di notizie, probabilmente avrai visto gli annunci display Google in alto alla pagina, nella barra laterale o persino all'interno del contenuto stesso.
Ecco i tipi di annunci display di Google:
9. Annunci per argomenti/interessi
- Obiettivo: aumentare la notorietà del tuo prodotto o servizio pubblicizzando su siti nella Google Display Network che riguardano un argomento o una categoria di interesse specifici
- Pertinenza per il pubblico: questo dipenderà dagli interessi e dagli argomenti che stai targettizzando e da quanto siano pertinenti al tuo prodotto/messaggio
- Costo stimato per clic: medio/basso (da 0,25€ a 3€)
- Consigliato per: marchi che vogliono mostrare il loro prodotto/servizio davanti a un certo segmento di utenti per aumentare la loro notorietà, o che hanno trovato un argomento/interesse perfetto per il proprio mercato e demografia di riferimento.
Gli annunci display ti offrono la possibilità di raggiungere persone al di fuori dei risultati dei motori di ricerca su oltre due milioni di siti di editori, tramite testi, immagini e video che appaiono mentre gli utenti navigano in rete, utilizzano app o guardano video.
Sebbene tu abbia in questo caso alcune opzioni di targeting a tua disposizione, la più ampia sarà basata su argomenti e interessi, che possono variare dalle auto e i veicoli ai viaggi, alla casa e al giardinaggio.
Con il targeting basato sugli argomenti, il tuo annuncio verrà mostrato su qualsiasi sito appartenente a quella categoria nella Display Network. Con il targeting basato sugli interessi, i tuoi annunci verranno mostrati agli utenti che hanno recentemente iniziato a ricercare quegli argomenti utilizzando siti nella Display Network.
Se stai prendendo in considerazione questo tipo di campagne display su Facebook, potrebbe essere sensato destinare una parte del tuo budget per i test pubblicitari all'equivalente di Google.
Facilità di implementazione: impostare una campagna display è relativamente semplice, ma dovrai escludere determinate parole chiave e posizionamenti (utilizzando parole chiave negative e posizionamenti negativi) per ottimizzare davvero la sua efficacia.
10. Contestuali
- Obiettivo: aumentare la notorietà del tuo prodotto o servizio e potenzialmente generare vendite, mostrando i tuoi annunci su pagine web nella Display Network che contengono un tema specifico basato su un raggruppamento di parole chiave.
- Pertinenza per il pubblico: questo dipenderà dalle parole chiave che stai cercando e dalla rilevanza degli argomenti/utenti del sito rispetto ai tuoi prodotti e messaggi
- Costo stimato per clic: basso (da 0,25€ a 3€).
- Consigliato per: la maggior parte dei marchi potrebbe sostenere che questo dovrebbe essere uno dei primi campagne dell’upper-funnel da testare, poiché puoi mostrare il tuo prodotto agli utenti mentre stanno ricercando specifici prodotti o argomenti pertinenti al tuo marchio. Tuttavia, questo tipo di campagna non è adatto ai marchi che non hanno riscontrato successo con altre campagne ad alta intenzione, che hanno un LTV molto basso oppure scarso interesse ad aumentare la propria notorietà o ottenere nuovi clienti.
Gli annunci contestuali ti consentono di essere ancora più specifico mostrando i tuoi annunci su pagine web con testi contenenti le parole chiave specifiche che stai targettizzando. Potresti utilizzare questo tipo di campagna per targettizzare contenuti che contengono determinate parole chiave di brand o parole chiave che riguardano la tua attività.
Gli utenti online trascorrono la maggior parte del loro tempo consumando e interagendo con contenuti, non facendo ricerche su Google. Per questo motivo, farsi vedere dagli utenti mentre interagiscono con contenuti pertinenti al tuo prodotto o servizio è sempre un approccio potenzialmente valido da provare e valutare. Sebbene non sia necessariamente una priorità rispetto a campagne di ricerca ad alta intenzione, la possibilità di mostrare i tuoi annunci (immagine, testo, video, ecc.) a potenziali utenti senza dover pagare a meno che non facciano clic è una grande opportunità.
Le campagne contestuali sono un ottimo modo per approcciare alla Display Network perché ti consentono di mostrare a Google siti di nicchia che potrebbero essere utili per targettizzare direttamente il tuo pubblico.
Facilità di implementazione: in generale, se sai come raggruppare alcune parole chiave contestualmente rilevanti e impostare un annuncio tramite Google, potresti avviare questo tipo di campagna. Non è difficile come gli annunci di ricerca, anche se non esiste un'app o un'integrazione diretta per automatizzarne la configurazione.
11. Annunci in base al posizionamento
- Obiettivo: utilizzare uno spazio pubblicitario su un sito specifico per far conoscere meglio il tuo prodotto/servizio/attività al pubblico di quel sito
- Pertinenza per il pubblico: questo dipenderà dal posizionamento scelto, da quanto siano generici o specifici gli argomenti o i visitatori del sito e da quanto questi siano compatibili con il tuo prodotto e messaggio
- Costo stimato per clic: medio (da 1€ a 10€).
- Consigliato per: marchi che desiderano inserire il proprio prodotto/servizio in un sito specifico per aumentare la notorietà, dopo aver individuato il sito perfetto per il proprio mercato e la propria fascia demografica.
Gli annunci display in base al posizionamento offrono un targeting e un controllo ancora più dettagliati rispetto a quelli contestuali, consentendoti di selezionare i siti web specifici, o anche le pagine specifiche, su cui desideri eseguire il tuo annuncio nella Google Display Network. Al di fuori di Google, puoi anche assicurarti questo tipo di pubblicità contattando direttamente i siti web, ma a tariffe CPM più elevate.
In genere, si esegue questo tipo di campagna dopo aver identificato i posizionamenti specifici dei siti web che sono stati efficaci nelle campagne display contestuali o per argomento/interesse.
Facilità di implementazione: in generale, questa è una campagna più facile da impostare se hai un po' di esperienza e hai dimestichezza con la piattaforma Google Ads.
Annunci video
La piattaforma Google Ads ti consente anche di pubblicizzare su YouTube, che è di proprietà di Google. Dal punto di vista tecnologico, YouTube è solo un sito nella Google Display Network, ma considerato singolarmente è il sito più visitato al mondo dopo Google.
Ogni giorno gli utenti guardano più di un miliardo di ore di video su YouTube. Questo crea molte opportunità per coinvolgere potenziali clienti. Probabilmente sei già familiare con gli annunci pre-roll che vengono trasmessi prima dei video di YouTube, ma ci sono anche opzioni di banner e overlay.
Continua a leggere per saperne di più sui tipi di campagne pubblicitarie video che puoi fare.
12. Campagne video in-feed
- Obiettivo: promuovere il tuo marchio, generare vendite o far crescere il tuo pubblico su YouTube posizionando il tuo annuncio video accanto ai contenuti di YouTube rilevanti in base alla ricerca dell'utente
- Pertinenza per il pubblico: media/alta (il pubblico tende a essere ricettivo rispetto agli annunci video in questo contesto, ma il fattore decisivo è quanto sia pertinente il tuo video per loro ricerca)
- Costo stimato per clic: basso (da 0,10€ a 0,30€)
- Consigliato per: marchi che cercano un modo a basso costo per raggiungere il pubblico di uno YouTuber specifico o persone interessate a un argomento specifico.
Gli annunci delle campagne video in-feed possono apparire sulla homepage di YouTube, nei risultati di ricerca o nella sezione video correlati di una pagina di visualizzazione. Gli annunci in-feed utilizzano targeting per posizionamento, il che significa che gli inserzionisti possono selezionare le pagine e le ricerche specifiche in cui vogliono apparire.
Gli annunci in-feed sono più efficaci quando il prodotto o servizio di un marchio risolve un problema comune su cui l'utente sta facendo ricerche. Anche se gli annunci non devono necessariamente includere contenuti video, su YouTube il pubblico tende a essere più ricettivo nei confronti dei contenuti video.
Tienilo presente quando organizzi la tua campagna: un video dimostrativo che mostra i benefici del tuo prodotto o servizio è molto più prezioso di un link diretto al tuo negozio online, soprattutto se il tuo è un marchio nuovo e meno conosciuto.
Facilità di implementazione: le campagne video in-feed sono relativamente facili da implementare se hai individuato una query di ricerca specifica o un pubblico di YouTuber che desideri targetizzare. Gli annunci stessi sono molto economici, ma tieni presente che se intendi creare contenuti video, dovrai considerare i costi di produzione.
13. Annunci in-stream
- Obiettivo: gli annunci in-stream possono aiutare a generare conversioni e raggiungere nuovi pubblici all’interno dell'enorme base di utenti di YouTube
- Pertinenza per il pubblico: media/bassa (sebbene gli annunci in-stream possano essere efficaci se stai targettizzando il pubblico giusto, in molti casi possono essere considerati invadenti)
- Costo stimato per clic: basso (da 0,10€ a 0,30€)
- Consigliato per: le aziende che cercano di realizzare massicce campagne di comunicazione possono trarre grandi vantaggi dall'abbondanza di utenti di cui dispone YouTube.
Gli annunci in-stream possono essere skippabili o non skippabili e possono apparire prima, dopo o anche durante un video di YouTube, se il video è più lungo di 10 minuti. Gli annunci in-stream appaiono anche come video correlati e su siti web e app che propongono annunci Google.
Gli annunci in-stream non skippabili vengono addebitati in base al numero di impression, mentre gli annunci in-stream skippabili vengono addebitati su base cost-per-view (CPV), il che significa che paghi solo quando un visualizzatore guarda almeno 30 secondi del tuo video o l'intera durata se il tuo video è inferiore a 30 secondi.
Facilità di implementazione: come per gli annunci in-feed, la campagna stessa è relativamente facile da implementare, ma i contenuti video possono essere costosi da produrre.
14. Annunci bumper
- Obiettivo: generare conversioni con un messaggio breve e memorabile
- Pertinenza per il pubblico: media (gli annunci bumper durano appena sei secondi, quindi sono meno invadenti rispetto agli annunci più lunghi e creano un senso di urgenza)
- Costo stimato per clic: basso (da 0,10€ a 0,30€)
- Consigliato per: gli annunci bumper sono ottimi per il retargeting, poiché i clienti che hanno già acquistato da te necessitano di meno informazioni sul tuo marchio o prodotto.
Con una durata di sei secondi, gli annunci bumper sono il tipo di annuncio video più breve offerto da YouTube. Il limite di tempo può rappresentare un limite se stai cercando di aumentare la brand awareness, ma per le aziende che cercano di targettizzare nuovamente i precedenti acquirenti, possono fungere da promemoria perfetto e delicato.
Facilità di implementazione: implementare una campagna presenta le stesse sfide di altre campagne video, ma i costi di produzione per gli annunci bumper possono essere mantenuti bassi, poiché il video è molto più breve.
15. Annunci masthead
- Obiettivo: raggiungere un pubblico più ampio in un periodo di tempo più breve
- Pertinenza per il pubblico: bassa (gli masthead tendono a lanciare una rete più ampia, quindi se da un lato si possono raggiungere più persone, dall'altro c'è una minore possibilità che l'annuncio sia rilevante per loro)
- Costo stimato per clic: alto (gli annunci masthead devono essere prenotati tramite un rappresentante di Google, pertanto i costi vengono negoziati in base alle stime di conversione e agli obiettivi della campagna)
- Consigliato per: grandi marchi che cercano di generare conversioni per un prodotto, evento o campagna specifici.
Gli annunci masthead appaiono in cima al feed della homepage di YouTube sia su desktop che nell'app mobile di YouTube. A causa delle loro dimensioni, gli annunci masthead sono difficili da ignorare. Ma se l'alta visibilità è senza dubbio un vantaggio, il suo maggiore beneficio è la possibilità di lavorare alla campagna direttamente con il team pubblicitario di Google.
Lo svantaggio è che le campagne di annunci masthead sono molto costose. Per i marchi di nuova fondazione con un budget limitato, optare per una campagna video meno costosa sarà molto più redditizio.
Facilità di implementazione: gli annunci masthead sono molto difficili da implementare. Le campagne devono essere riservate con Google e, sebbene la campagna stessa possa essere molto breve, la preparazione può richiedere mesi.
Altri tipi di campagne Google Ads
Alcuni tipi di campagne Google Ads sono più difficili da categorizzare, poiché possono includere annunci di ricerca, display e video. Tuttavia, questi tipi di campagne pubblicitarie meritano di essere discussi singolarmente perché possono presentare sfide e casi d'uso unici.
16. Annunci di remarketing
- Obiettivo: pubblicizzare specificamente a potenziali acquirenti che hanno precedentemente visitato il tuo sito, navigato in una pagina di categoria specifica, aggiunto articoli al carrello o già effettuato un acquisto
- Pertinenza per il pubblico: alta (hanno già visitato il tuo sito)
- Costo stimato per clic: basso (da 0,25€ a 3€)
- Consigliato per: tutte le aziende, specialmente quelle che non stanno facendo alcun retargeting, nonostante stiano portando traffico al loro sito.
Se ottenere traffico è il primo passo per trasformare i visitatori in clienti, è improbabile che la maggior parte dei visitatori faccia un acquisto o fornisca informazioni immediatamente. Se un tasso di conversione del cliente del 2% è buono secondo la maggior parte degli standard di settore, ciò significa che il 98% del traffico non si tradurrà in un acquisto, almeno non alla prima visita.
Il retargeting è una strategia che ti consente di continuare a raggiungere questi visitatori al di fuori del sito, spesso a un costo inferiore, per riportarli sul tuo sito attraverso messaggi diversi e più specifici.
Il retargeting è una funzione potente che ti aiuta a trasformare i visitatori di prima visita in visitatori di ritorno e, infine, in acquirenti. Può anche essere utilizzato per generare acquisti ripetuti pubblicizzando ai clienti esistenti. Ad esempio, puoi applicare il retargeting a YouTube con annunci video per gli utenti che hanno visitato il tuo sito. Questa seconda impressione è più forte e può essere molto potente se inserita in una strategia ben precisa.
Rispetto agli altri tipi di campagne display trattati sopra, dove appaiono i tuoi annunci è poco importante, poiché stai targettizzando utenti specifici che riconosceranno il tuo marchio indipendentemente dal sito su cui appare.
Tuttavia, per massimizzare gli sforzi di retargeting è necessario segmentare ulteriormente gli utenti che hanno visitato di recente il sito, esplorato le pagine dei prodotti o abbandonato il carrello. Se ti rivolgi semplicemente a tutti gli utenti che sono stati sul tuo sito negli ultimi 30 giorni, è possibile che tu raggiunga raggiungere acquirenti che non hanno alcuna intenzione di acquistare.
Analogamente a quanto accade per i termini di ricerca non brandizzati, il modo in cui ci si rivolge a un utente che ha visto un prodotto specifico e lo ha aggiunto al carrello nelle ultime 24 ore sarà diverso da quello in cui ci si rivolge a un utente che è stato sulla tua homepage 40 giorni fa. Le tue aspettative devono variare di conseguenza.
Facilità di implementazione: questo tipo di campagna non è troppo difficile, ma dovrai investire risorse per mantenerla, poiché l'obiettivo del retargeting è creare un meccanismo redditizio che puoi utilizzare per trasformare gli utenti che hanno visitato in passato il tuo sito in nuovi clienti. Inoltre, se desideri utilizzare il retargeting su YouTube per annunci video, avrai bisogno del tuo canale con risorse video caricate su YouTube.
17. Campagne per pubblico simile
- Obiettivo: generare nuovi clienti e aumentare la notorietà del marchio facendo pubblicità rivolta a utenti che hanno interessi o caratteristiche simili alla tua base clienti attuale
- Pertinenza per il pubblico: ciò dipenderà da quanto sono simili i clienti della tua lista originale e dalla rilevanza del tuo prodotto/servizio per il pubblico che stai cercando di raggiungere
- Costo stimato per clic: basso (da 0,25€ a 3€).
- Consigliato per: commercianti che hanno già impostato e ottimizzato le loro campagne più redditizie e stanno cercando di testare nuove campagne di acquisizione clienti. Sarà necessario caricare su Google un elenco di email su cui basare il tuo “pubblico simile”.
Le campagne per pubblico simile (come le audience simili di Facebook) si basano sugli stessi elenchi di remarketing di cui abbiamo discusso parlando di CRM. Invece di fare pubblicità rivolta direttamente ai tuoi clienti esistenti, questa campagna targettizza utenti simili in base ai dati che Google ha su di loro.
Google Ads è in grado di prendere gli interessi simili condivisi dal tuo pubblico e abbinarli ai tuoi annunci per targettizzare altri utenti nella Google Display Network che condividono quegli interessi.
Facilità di implementazione: raccomandiamo di provare prima campagne basate sull'intenzione, ma se stai provando pubblici simili su Facebook, questa potrebbe anche essere un'opzione valida per testare e valutare le prestazioni.
18. Campagne per app Google
- Obiettivo: ottenere che gli utenti scarichino un'app specifica dal Google Play Store
- Pertinenza per il pubblico: media/alta.
- Costo stimato per clic: basso (da 0,10€ a 0,30€).
- Consigliato per: aziende che cercano di promuovere la propria app.
Se hai un'applicazione sull'app store Google Play, una campagna pubblicitaria per le applicazioni può essere molto vantaggiosa. Durante la campagna, Google fornisce agli utenti un link per il download su Google Search, YouTube, sull'app store Google Play, sui siti web che utilizzano gli annunci di Google e su altri partner ed editori di Google.
La campagna può utilizzare KPI come i clic, le installazioni dell'app o persino la pre-registrazione (se l'app non è ancora stata completata). Google tiene traccia delle prestazioni della campagna su tutte le sue piattaforme e le regola algoritmicamente durante la campagna per servire gli annunci più performanti.
Facilità di implementazione: le campagne per le app possono essere un po' più difficili da implementare, dato che ci sono più elementi coinvolti, ma se stai vendendo un'app su Google Play Store, possono essere estremamente efficaci.
Ottimizza le tue campagne Google Ads
Non lo nascondiamo: avere successo con Google Ads non è facile. Ma la piattaforma Google Ads offre vantaggi per qualsiasi attività ecommerce disposta a capire come pubblicizzarsi a una vasta base di utenti partendo dall'intenzione di ricerca e da una varietà di altre opzioni di targeting e posizionamenti.
Speriamo che ora ti sia più chiaro cosa è possibile fare sulla piattaforma Google Ads, cosa aspettarti dai diversi tipi di campagne disponibili e come possono integrarsi al resto del tuo sistema di marketing.
Che tu investa tempo e denaro per imparare a gestire le tue campagne, oppure ti affidi ai servizi di un'agenzia o di un esperto, conoscere la piattaforma e le opzioni che hai a disposizione è il primo passo nella giusta direzione.
Illustrazione di Eugenia Mello
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Campagne Google Ads: domande frequenti
Google Ads è gratuito?
No, Google Ads non è gratuito. Dovrai pagare per ogni clic o impressione del tuo annuncio.
Quanto costa Google Ads?
Il costo di Google Ads dipende da una serie di fattori, tra cui il tipo di campagna, il settore e il pubblico target. In generale, le aziende dovrebbero essere pronte a spendere da 1€ a 10€ per ogni clic, ma il costo esatto può variare in modo significativo.
Vale davvero la pena utilizzare Google Ads?
Sì, se utilizzato correttamente, Google Ads può essere molto efficace. Il segreto per avere successo con Google Ads è creare campagne mirate e ottimizzate per il risultato desiderato. Con un targeting e un'ottimizzazione adeguati, le aziende possono utilizzare Google Ads per raggiungere il proprio pubblico target e aumentare il traffico verso il proprio sito web, ottenendo nuovi clienti e vendite.