Per creare un brand di abbigliamento di successo non basta il talento per il design. La comprensione del lato commerciale della moda richiede infatti una serie di competenze diverse.
La designer Sarah Donofrio ha vissuto e lavorato in due Paesi sperimentando design, produzione, formazione, ecommerce, commercio all'ingrosso, conto vendita e retail. È da molti anni nel settore della moda e lo conosce, nel bene e nel male.
In questa guida, puoi imparare da Sarah come avviare un brand di abbigliamento da zero, con consigli sull'intero processo, dalla progettazione alla produzione, al marketing.
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Come creare un brand di abbigliamento: 14 step
1. Costruisci le tue competenze

Ormai, nell'era dell'accessibilità, tutto, dalla creazione di una t-shirt alla realizzazione di un abito da sposa, si può imparare guardando video su YouTube.
Teoricamente potresti anche non frequentare una scuola e creare ugualmente un brand di abbigliamento di successo nella moda. Tuttavia la formazione per gli imprenditori, dal vivo o anche online, è importante: ti insegna gli ultimi standard di settore, ti dà accesso a risorse e strumenti, ti permette di stabilire contatti e di ricevere feedback sul tuo lavoro.
Sarah ha completato la sua formazione con una laurea triennale e deve molto del suo successo alle competenze acquisite a scuola, anche se ha maturato sul campo gran parte della sua formazione professionale.
Dopo la scuola ha lavorato nel settore acquisti e sviluppo di prodotto per grandi aziende come Walmart e Jean Machine. “Sapevo che come dipendente di un’azienda sarei arrivata a un punto morto”, spiega Sarah. “Il mio desiderio era lavorare per me stessa. Eppure sentivo che era importante acquisire quell'esperienza professionale”.
Mi ci è voluto del tempo per sentirmi abbastanza sicura da aprire un negozio che vendesse solo vestiti creati da me.
Sarah Donofrio, fashion designer e imprenditrice
La scuola offre un know-how tecnico, ma Sarah sostiene l’utilità di un apprendistato di qualche anno presso aziende e stilisti. “Mi ci è voluto del tempo per sentirmi abbastanza sicura da aprire un negozio che vendesse solo vestiti creati da me”, racconta. “Probabilmente avevo bisogno di tempo per crescere, ricevere consigli e fare esperienza”.
Molti istituti offrono corsi di studio per il fashion design e lo sviluppo d’impresa con diversi programmi. Scuole rinomate in tutto il mondo come la Parsons di New York o la Central Saint Martins nel Regno Unito tengono anche corsi online, che puoi seguire ovunque tu sia.
In Italia esistono numerose scuole di moda, come l'Accademia Costume & Moda, l’Istituto Marangoni, l’Accademia del Lusso, Polimoda, Koefia e molte altre. Lo IED (Istituto Europeo di Design) offre corsi di fashion design in varie città.
Se la tua motivazione è forte, ma hai poco tempo e non disponi di grandi risorse finanziarie, c’è un numero crescente di corsi brevi online dedicati agli aspiranti designer. Cerca una scuola o una piattaforma online con un programma e un budget adatto alle tue esigenze.
2. Crea il tuo business plan

Come ha constatato anche Sarah, moda e business in parte si sovrappongono, “Rispondi in anticipo a ogni possibile domanda e assicurati di sapere il fatto tuo”.
Per creare un brand di abbigliamento vanno stabiliti alcuni punti, che poi sono gli stessi da considerare prima di aprire una qualsiasi attività. Quanto costa lanciare una linea di abbigliamento? Ti occorreranno finanziamenti? Avrai necessità di consulenze esterne in ambito legale, finanziario o per aspetti legati alla produzione o alla distribuzione? Dove produrrai la tua linea? Approfondiamo.
Modelli di business per fashion brand
Chiarire la strategia aziendale ti aiuterà a determinare quanto tempo, sforzi e finanziamenti saranno necessari per realizzare il tuo brand di abbigliamento.
Alcuni modelli di business da considerare sono:
- Produzione artigianale: realizza e vendi i tuoi modelli direttamente ai clienti attraverso il tuo sito web, nei mercati e nei pop-up store.
- Partner di produzione: crea collezioni e realizza capi di abbigliamento tramite un produttore, quindi vendi la tua linea di abbigliamento all'ingrosso ad altri rivenditori.
- Print on demand: crea modelli o grafiche da stampare su magliette e altri capi di abbigliamento utilizzando un servizio di stampa su richiesta, vendendo online sul tuo negozio.
Scelta della tipologia e della struttura aziendale
Il tuo business plan serve anche a definire la struttura aziendale. Puoi ad esempio scegliere se operare come ditta individuale o come società.
Se decidi di concentrarti su pratiche commerciali sostenibili e di produrre abbigliamento in modo etico, potresti anche considerare di diventare una B Corp. Si tratta di una certificazione che dimostra ai consumatori consapevoli che la tua azienda di abbigliamento è impegnata nella sostenibilità.
Quanto costa creare una linea di abbigliamento?
Una volta trovata la giusta idea imprenditoriale, magari riuscirai a finanziarla con le tue risorse gestendola come un secondo lavoro, il cosiddetto side business.
Se però hai in mente progetti ambiziosi con costi iniziali importanti, potresti scoprire che aprire un’attività senza soldi non è impossibile, cercando investitori o chiedendo un finanziamento.
Per trovare il capitale per iniziare, cerca di ottenere un prestito o un crowdfunding. Se vuoi un'attività di abbigliamento online a investimento zero, prendi in considerazione il dropshipping di abbigliamento o la gestione di un negozio di articoli in conto vendita.
“Nella moda, non ci sono solo i costi del tessuto, dei bottoni e della manodopera”, dice Sarah. “Ci sono anche i costi di spedizione, di riscaldamento e di affitto”.
Un solido business plan e un pitch ben strutturato ti saranno di grande aiuto per creare una linea di abbigliamento tutta tua.
Lo scopo del business plan, infatti, non è soltanto quello di ottenere finanziamenti presentandolo agli investitori. Si tratta di un documento che ti consente di:
- definire una strategia imprenditoriale;
- identificare i potenziali ostacoli prevedendo delle soluzioni per superarli o aggirarli;
- validare l’idea di prodotto;
- definire le risorse di cui hai bisogno.
Ecco sommariamente quali sono le sezioni che il tuo business plan dovrebbe comprendere:
- executive summary;
- informazioni sull’azienda;
- analisi di mercato;
- prodotti e servizi;
- strategia di marketing;
- piano logistico e gestionale;
- piano finanziario.
Come puoi vedere, a prescindere dalla necessità di trovare investitori, questo strumento ti permette di identificare i passaggi principali per avviare il tuo business, rilevando errori e lacune in anticipo ed evitando così che si trasformino in problemi futuri.
Il pitch, invece, viene utilizzato principalmente per le start-up ed è un discorso persuasivo, generalmente breve, che ha lo scopo di catturare l’attenzione degli investitori verso un determinato business. Ecco quali sono i punti salienti del pitch:
- la cover, una slide o una copertina che sintetizza l’azienda, i suoi punti di forza e la sua unicità;
- il problema che intendi risolvere con il tuo prodotto o servizio;
- la soluzione al problema;
- il business model, ovvero come pensi di guadagnare da questa attività;
- la market strategy, come intendi acquisire la prima fetta di mercato e come pensi poi di allargarla;
- la validation: che risultati ha ottenuto finora la start-up? Serve a dimostrare la credibilità dell’azienda;
- i competitor, con analisi e confronti;
- le proiezioni finanziarie, ovvero quanto pensi di guadagnare;
- il team, cioè la presentazione della squadra;
- la richiesta finale, in pratica quali capitali hai bisogno per la tua start-up;
- i contatti, ovvero dove gli investitori possono raggiungerti.
3. Segui i fashion trend

Sviluppando il suo brand come seconda attività, Sarah ha imparato che bisogna restare aggiornati ma anche focalizzati.
Ho sempre avuto una buona intuizione per i trend. Ma tutto si gioca sull’interpretazione.
Sarah Donofrio
Sarah si è ispirata alle tendenze pur mantenendo uno stile coerente: i suoi capi sono inconfondibili. Il segreto è adattare le tendenze al brand e personalizzarle in base a ciò che piace ai tuoi clienti.
“Ho sempre avuto una buona intuizione per i trend”, afferma. “Ma tutto si gioca sull’interpretazione”. Durante il suo periodo da dipendente, ha lavorato sulle collezioni dedicate alle taglie comode. Le tendenze andavano interpretate in base alle esigenze speciali della clientela curvy.
Insomma, nelle sue creazioni Sarah resta fedele ai suoi punti di forza, ma è attenta a ciò che accade nella moda e nel mondo circostante. “Prendi l’athleisure”, spiega. “Io non produco leggings o reggiseni sportivi, ma un bel top corto starebbe benissimo con dei leggings. È così che potrei sfruttare questa tendenza”.
Per trarre ispirazione per le tue idee, divora le pubblicazioni di moda, segui i fashion influencer e iscriviti a newsletter e podcast di moda per cogliere le tendenze prima che emergano.
Inoltre, valuta se scegliere una nicchia di mercato o rispondere a una domanda del mercato, come hanno fatto questi merchant di Shopify:
- Leanne Mai-ly Hilgart ha lanciato Vaute Couture, un marchio di cappotti invernali vegan, dopo aver riscontrato con delusione che mancavano opzioni cruelty-free sul mercato. Sebbene Vaute abbia cessato l'attività, la nuova impresa di Leanne, Humans We Love, porta avanti la stessa filosofia.
- Camille Newman ha puntato sulle taglie comode con Body by Love (ex Pop Up Plus)
- Mel Wells ha lanciato una linea di costumi da bagno d'ispirazione vintage, neutri dal punto di vista del genere.
- Anche Taryn Rodighiero crea costumi da bagno, focalizzandosi sui costumi su misura, realizzati su ordinazione secondo le esigenze specifiche dell’acquirente.
4. Fai branding

Ricorda che la brand identity non dipende solo dal logo e dal design della tua collezione. Comprende valori, mission, aspetto del sito web, stile fotografico, storia, sostenibilità aziendale (ad esempio il packaging ecosostenibile) e molto altro.
Sfrutta i social media per creare uno “stile di vita” attorno al brand. Condividi ciò che ti ispira e i tuoi processi di lavoro. Mostra la tua personalità. Fai storytelling, raccontando la storia del brand e seleziona con cura i contenuti di ogni tuo post.
“La chiave sui social media è la coerenza”, sottolinea Sarah. “Penso che dovresti pubblicare un post al giorno e che ogni post dovrebbe essere interessante”. Sarah combina contenuti di viaggio, elementi di ispirazione, anticipazioni sulle iniziative in corso e persino alcune interessanti statistiche presenti nella dashboard di Shopify.
5. Lasciati ispirare per creare la tua collezione

Sarah ama utilizzare un quaderno per gli schizzi. Lo reputa uno degli strumenti più importanti per i designer. “Porto il mio blocco da disegno ovunque con me”, dice. “Mentre sono in giro spesso mi capita di fare uno schizzo dicendomi: oh, questo sarebbe perfetto per creare un pattern”.
Quando ha partecipato a Project Runway, non le era permesso di avere con sé il suo album da disegno per via delle regole del concorso. “Questo mi ha molto penalizzata”.

Ecco alcuni consigli di Sarah per disegnare una collezione di moda:
- Scarabocchia sempre. Uno scarabocchio è il primo passo verso un design più raffinato. Per Sarah, ogni idea inizia su carta prima di essere tradotta in Illustrator o in un altro software. “Uso sempre un mix di nuove tecnologie e quaderni pieni di scarabocchi”, dice.
- Realizza a mano i tuoi campioni di abbigliamento. In questo modo, puoi relazionarti con un produttore avendo una migliore comprensione di ciò che la produzione potrebbe comportare. Se conosci bene il processo di produzione, sarai in una posizione migliore per negoziare sui costi.
- Concentrati sulla creatività. Se la produzione o altra operatività aziendale iniziano a ostacolare lo sviluppo, è il momento di esternalizzare.
6. Procurati i tessuti di moda o creane di unici
Sarah sostiene che riuscire a trovare i giusti tessuti ha molto a che fare con le persone che si conoscono. Costruire una rete nel settore può aiutare ad accedere ai contatti di agenti di tessuti, grossisti e fabbriche. Quando viveva a Toronto, conosceva il mercato locale dei tessuti e si è servita di un agente per avere accesso a tessuti provenienti dal Giappone.
Ma anche questa strada presenta delle insidie.
“In Canada, tutti usano lo stesso agente”, dice. “Tutte le linee di abbigliamento locali utilizzano gli stessi tessuti”.
Quando i tessuti di tutto il mondo sono diventati più facilmente accessibili online, Sarah ha iniziato a trovare difficile procurarsi stampe e materiali unici, nonostante i suoi contatti. La sua soluzione: ha iniziato a crearne di propri.

“Quando ho finito la scuola di moda nel 2005, non si poteva semplicemente andare online e consultare Alibaba. Ora molte persone che conosco lo fanno”, racconta Sarah. “È per questo che ho iniziato a perfezionare le mie capacità di design tessile”.
Per chi è agli inizi, gli agenti possono essere utili, ma Sarah suggerisce di costruire reti personali e di unirsi a comunità di designer. Inizia a incontrare altri operatori del settore presso gli incubatori aziendali locali, i gruppi di incontro, le community online e gli eventi di networking sulla moda.
7. Avvia la produzione della tua linea di moda

Nei primi tempi forse manterrai piccoli volumi produttivi e non avrai bisogno di un aiuto esterno. Tuttavia, man mano che crescerai, un partner di produzione ti sarà utile per avere più tempo da dedicare al design e ad altri aspetti dell'attività.
Esistono alcune eccezioni. Se la tua intenzione è creare un brand di abbigliamento con produzione artigianale, allora continuerai a occuparti della produzione anche con la crescita del brand. Normalmente però la crescita dipende dall'esternalizzazione di almeno una parte del lavoro.
La produzione dei tuoi capi quindi può avvenire in diversi modi:
- Produzione propria/artigianale;
- Produzione affidata a personale dipendente o freelance nel tuo stabilimento (un piccolo studio);
- Fabbricazione nel tuo impianto di produzione (di proprietà, condiviso, o in affitto);
- Outsourcing a una fabbrica locale (ti dà la possibilità di mantenere una certa supervisione);
- Produzione in uno stabilimento all'estero (senza supervisione).
Produzione interna
Adrienne Butikofer di OkayOk ha scelto di gestire direttamente la produzione. In compenso però ha assunto del personale e ha delegato a una fabbrica esterna la produzione dei coloranti per i suoi tessuti. Nel Michigan, Detroit Denim produce abbigliamento all’interno del suo stabilimento, dove è in grado di gestire il processo su larga scala.
Se vuoi utilizzare casa tua per la produzione, assicurati che ci sia abbastanza spazio per i macchinari e i materiali. Procurati delle postazioni ergonomiche e crea un ambiente dove sia stimolante passare il tempo, insomma un perfetto home office.
Collaborazione con i produttori di abbigliamento
All'inizio, la collezione di Sarah è stata prodotta principalmente da lei stessa, ma ha iniziato ad affidare alcuni pezzi a sartorie locali man mano che cresceva. Ora collabora con le manifatture e si riprende il suo tempo per concentrarsi sulla costruzione del suo brand, sullo sviluppo di nuove collezioni e sull'espansione del suo canale di vendita all'ingrosso.
Sarah ritiene che i suoi clienti abbiano a cuore la produzione locale ed etica, tanto da pagare un extra per averla.
“Ovviamente la produzione americana ha un prezzo più alto, ma per me ne vale la pena”, dice. “Penso che la trasparenza sia un grande vantaggio”.
L'esperienza di Sarah nel mondo imprenditoriale le ha insegnato a non puntare tutto su un’unica scelta quando si tratta di lavorare con i produttori. Valuta i punti di forza e di debolezza di ogni fabbrica e raccoglie le informazioni nel suo database.
“Le grandi aziende usano fabbriche diverse per cose diverse”, dice. “Magari c'è una fabbrica che fa meglio la maglieria o una che fa meglio i pantaloni”.
In definitiva, la scelta di come gestire la produzione e la scelta di un partner di produzione si riducono ad alcune domande:
- Quanto sono grandi le tue tirature?
- La produzione locale è importante per te?
- Preferisci garantire una produzione etica o trovare il costo più basso?
- Quanto vuoi partecipare alla produzione?
- Hai intenzione di scalare?
Controllo qualità
Per Sarah è stato fondamentale monitorare da vicino il processo di produzione. Nel selezionare le manifatture locali, ritiene importante visitare ognuna di esse per farsi un'idea della loro operatività. Inizialmente chiede dei campioni alle fabbriche per ispezionare la loro abilità artigianale. Quando si collabora con una manifattura, il controllo a campione del lavoro e l'esame accurato dei pezzi all'arrivo e prima della spedizione contribuiscono a ridurre i resi e a mantenere intatta la reputazione.
8. Determina i prezzi dei tuoi prodotti e gestisci l’inventario
Per creare un brand di abbigliamento di successo la creatività non basta. Dovrai anche pensare a come determinare il prezzo dei tuoi prodotti e gestire l’inventario del tuo magazzino.
Pricing strategy
Innanzitutto, considera i costi (fissi e variabili) per produrre, promuovere, e spedire i tuoi capi. E non dimenticare quelli generali o indiretti, tipo lo stipendio del tuo personale. Inoltre, fai una ricerca per capire quanto i consumatori sono disposti a pagare per prodotti simili ai tuoi. Per far ciò, devi condurre l’analisi della concorrenza.
Gestione dell’inventario
È vero che i vestiti non vanno a male, ma è anche vero che passano di moda velocemente. Analizza i tuoi dati, scopri quali capi vendono di più, e ricalibra la tua produzione.
Se ti occupi delle tue spedizioni, fai in modo che i vestiti nel tuo magazzino siano al riparo dalla luce solare e dall’umidità. Infine, assicurati che siano facili da trovare.
9. Impara a gestire la stagionalità
L'industria della moda opera secondo un ciclo stagionale (autunno/inverno e primavera/estate). Lavorare in base alla stagionalità significa iniziare a creare una collezione anche un anno o più prima del lancio. I designer indipendenti come Sarah, che non hanno un ampio team o grandi risorse, lavorano invece con tempi più stretti.
“Quando lavoravo in azienda sviluppavamo le collezioni con due anni di anticipo”, dice Sarah. “Le grandi aziende tendono ad anticipare la fase del design, quindi svolgono molte ricerche sui fashion trend”. Parola d’ordine “anticipare”, quindi. Ma attenzione a non bruciare l’effetto sorpresa.
Se vuoi creare un brand di abbigliamento di successo dovrai imparare a gestire la stagionalità della moda. Questo vale sia dal punto di vista dei tempi di consegna (dovrai imparare a lavorare in tempi molto stretti e in anticipo sulle consegne), sia da quello delle caratteristiche delle collezioni, perché non sempre le peculiarità (fantasie, tessuti particolari, accessori ecc.) di una collezione possono essere riutilizzate la stagione successiva.
“Ho mostrato la mia collezione primaverile in ottobre”, ricorda Sarah. “Ma quando mostri agli altri la tua collezione l’effetto sorpresa è finito. Evita di diffondere le immagini online, se non qualche teaser. Al momento del lancio in febbraio la gente dovrà essere entusiasta”. Sarah suggerisce di avere pronta la collezione per la stagione in arrivo con 6-8 mesi di anticipo, ma di non renderla pubblica fino a quando non sarà il momento.
Considera la data di consegna per stabilire i tempi di progettazione e produzione. Segnati sul calendario le date di importanti eventi di moda a livello mondiale, come la settimana della moda di New York, per scadenzare gli obiettivi.
Collezioni per tutte le stagioni
Sarah ha trovato la sua dimensione per evitare che la stagionalità della moda tagli le gambe alla sua collezione: semplicemente tende a realizzare creazioni adatte a tutte le stagioni.
“È sempre un peccato quando disegno una bella fantasia per un tessuto e penso: andrà bene solo per una stagione. In effetti ho a disposizione solo una finestra temporale di sei mesi”, spiega Sarah.
Mentre lo sviluppo del prodotto è una preoccupazione costante per i brand di moda, i pezzi più venduti possono rimanere nella tua collezione per anni. Questo è vero per i brand di prodotti intramontabili che si concentrano, ad esempio, sulla “perfetta maglietta di cotone”, un classico che di tanto in tanto viene aggiornato con un nuovo colore. Il brand KOTN ruota intorno a capi classici ben fatti e sostenibili, proponendo sia t-shirt essenziali sia uscite stagionali.
10. Elabora le tue strategie di vendita

Inizialmente la vendita all'ingrosso ha giocato un ruolo fondamentale nella crescita del brand di Sarah. E di recente, dopo aver sperimentato vari altri canali di vendita, è tornata a una strategia di questo tipo.
Ci sono due modi principali per vendere i tuoi capi:
Conto vendita
Questa è la scelta preferita dalle boutique soprattutto quando il o la designer è agli inizi. Questo tipo di vendita ti permetterà di guadagnare soltanto quando i capi saranno effettivamente venduti.
Vendita all’ingrosso
In questo caso, l’acquirente compra un certo numero di capi in anticipo a un prezzo inferiore a quello di listino.
“Quando si è agli inizi”, racconta Sarah, “molte boutique non vogliono correre rischi. Accettano esclusivamente la formula del conto vendita. In altri termini pagano solo quando un articolo vende. Al contrario, la vendita all'ingrosso comporta il pagamento anticipato degli articoli”.
“Se inizi con il conto vendita, la cosa può essere vantaggiosa per tutti”, afferma. “È molto più facile per i negozi prendere l'intera collezione, invece di uno o due pezzi. Non hanno niente da perdere”. È un po’ problematico non ricevere i soldi in anticipo; in compenso però potrai ottenere visibilità e farti conoscere se pensi di poter aspettare per il pagamento.
L’approccio con gli acquirenti può demoralizzare. Sarah ha lavorato anche come venditrice ed è allenata a vedere le cose nell’ottica del compratore. Questo l'ha aiutata nel creare un brand di abbigliamento che potesse avere successo.
“Bisogna essere preparati”, raccomanda. “La prima volta che ho proposto le mie creazioni mi sono domandata: cosa mi chiederanno i compratori? Non puoi avere solo bei vestiti. Devi considerare ogni dettaglio”.
Pur essendo una sostenitrice dei rapporti face-to-face, Sarah raccomanda di non essere insistenti. “Adotta un approccio soft”, consiglia. “Presentati con un biglietto da visita o un catalogo e cerca di fissare un appuntamento”.
11. Crea il tuo sito web e utilizza i canali di vendita online

Un negozio online professionale è utile a più scopi:
- Serve per vendere ai tuoi potenziali clienti
- Funge anche da catalogo. Un catalogo coinvolgente e sempre aggiornato, da condividere con gli acquirenti per ottenere una buona copertura mediatica.
Lancia il tuo negozio online
Una piattaforma di ecommerce come Shopify è semplice da usare, anche se non si hanno competenze di grafica o di programmazione. Per prima cosa, scegli uno tra i temi Shopify che mettono in primo piano le foto. Poi, puoi personalizzarlo aggiungendo il tuo logo, i colori e qualsiasi altro elemento di design.
Ti consigliamo Colorblock, Broadcast, o Pipeline.
Nello Shopify App Store troverai numerose app pensate appositamente per i negozi di abbigliamento. Potranno aiutarti a creare esperienze di shopping personalizzate e a risolvere i problemi più comuni, come fornire ai clienti indicazioni su taglie e vestibilità dei capi.
Ecco alcune tra le migliori app per i negozi di abbigliamento:
La moda è un settore ideale per il social selling. Raggiungi il tuo pubblico di riferimento vendendo su canali come Instagram e Facebook.
Pagine fondamentali per il tuo negozio di abbigliamento online
Ogni sito web ha bisogno di alcune pagine standard che i clienti si aspettano di trovare, come la pagina Chi siamo, la pagina Contatti, le pagine delle collezioni, le pagine dei prodotti e le FAQ. Poiché il branding è così importante per un'azienda di abbigliamento, concentrati sulle pagine che aiutano i visitatori a capire di cosa ti occupi.
L'estetica e i valori del tuo brand di abbigliamento devono essere chiari fin dall'inizio, a partire dalla home page. Inoltre, una pagina Chi siamo può aiutare i potenziali clienti a creare un legame con te e con il tuo marchio.

Fotografia per brand di abbigliamento
Il tema giusto dà risalto alle foto, quindi assicurati di investire in un servizio fotografico professionale. Hai un budget ridotto? Un semplice kit di illuminazione, una fotocamera reflex digitale (o anche il tuo smartphone) e alcuni trucchi del mestiere possono aiutarti a realizzare scatti fai da te dall'aspetto professionale.
Ritrai i dettagli dei tuoi capi: texture dei tessuti, finiture e chiusure.
Un servizio fotografico di lifestyle produce contenuti per altre pagine del tuo sito, oltre che per campagne di marketing, una cartella stampa e un lookbook. Mostra i tuoi capi di abbigliamento su una modella per mostrare la resa una volta indossati e aiutare i tuoi clienti con gli abbinamenti.
12. Promuovi il tuo fashion brand
In un mercato così competitivo come quello della moda, è indispensabile definire una solida unique selling proposition. Una volta fatto ciò, concentrati sui seguenti metodi per attirare i tuoi potenziali clienti senza spendere una fortuna:
- Investi nel content marketing. Crea video e blog che siano ottimizzati per la SEO così da portare traffico al tuo sito web.
- Accresci la tua mailing list. Offri ai tuoi follower delle offerte esclusive in cambio della loro email.
- Spedisci i tuoi capi ad altre aziende (per es., beauty brand) per fare un servizio fotografico.
- Collabora con i fashion influencer su Instagram o TikTok.
- Lancia un programma fedeltà o sfrutta il referral marketing per fare passaparola.
- Fai co-marketing con altri brand lanciando collezioni, promozioni, ecc.
- Cura l'ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO). Affinare le tue abilità SEO può aiutarti a portare traffico al tuo negozio di abbigliamento online.
- Sfrutta al massimo i social media puntando su inserzioni a pagamento.
Man mano che crescerai, puoi ingaggiare un’agenzia di PR o provare ad esporre la tua collezione durante la Fashion Week.
13. Vendi di persona

A Sarah ci sono voluti 11 anni per essere in grado di prendere seriamente in considerazione l'apertura di una sua boutique.
Non è stato un “salto nel vuoto”, ma una mossa che si era preparata a fare. Durante l'evoluzione del suo brand aveva utilizzato eventi di vendita locali come l’Inland di Toronto per conoscere meglio i clienti, testare i prodotti, farsi conoscere e costruire relazioni nel settore.
Dopo il suo trasferimento a Portland, ha deciso di avanzare nel suo esperimento di vendita retail con un negozio pop-up. Ha venduto lì per tre mesi prima di aprire un vero e proprio negozio.
“Avevo paura ad aprire un negozio a causa delle spese, specialmente a Toronto”, racconta Sarah. “Non era una scelta fattibile”.
Quando hai un negozio e un brand di abbigliamento, come nel caso di molti imprenditori, devi imparare a delegare.
Sarah Donofrio
In questo processo ha scoperto che era possibile avere delle mani in più. Ha assunto una studentessa di fashion design come aiutante in negozio.
“Quando hai un negozio e un brand di abbigliamento, come nel caso di molti imprenditori, devi imparare a delegare”, afferma. “Io ci ho impiegato molto, ma rispetto a quanto pago chi mi aiuta in negozio, il mio tempo vale molto di più”.
Negozio temporaneo per la tua attività di abbigliamento
Aprire un negozio fisico non significa firmare un contratto d'affitto di 10 anni. Puoi dilettarti nella vendita di persona in modi più accessibili e non impegnativi:
- Subaffittare uno spazio commerciale per ospitare un pop-up shop temporaneo. Il vantaggio è che per aprirli non è necessaria la partita IVA.
- Ottenere un angolo dedicato al tuo brand all’interno dello spazio del rivenditore.
- Richiedere uno spazio in uno stand alle fiere dell'artigianato o della moda.
- Avere uno stand in occasione di eventi, come i festival musicali.
Dopo la nostra prima intervista, Sarah ha chiuso il suo negozio fisico. “Non mi piaceva gestirlo”, confessa. Il negozio la allontanava dalla sua attività preferita: il design. Oggi vende ancora direttamente ai clienti tramite il sito web. Ma ha spostato gran parte della sua attenzione sul commercio all'ingrosso.
14. Impara dai migliori

Partecipando a Project Runway Sarah ha imparato molto su sé stessa e sull’industria della moda. Rimase impressionata dal ritmo forsennato a cui lavoravano gli altri. “Per me non era sostenibile”, afferma. Sarah ha anche dovuto affrontare l’incubo di ogni artista: gli hater.
La lezione: il tuo pubblico di riferimento non include tutti.
D’altra parte, fu sorpresa di vedere i tweet di incoraggiamento di molti fan che aveva attirato durante lo show. “Lo show mi ha insegnato che i gusti sono soggettivi”, spiega Sarah. “Ci sarà sempre qualcuno a cui piacerà quello che fai”.
Progetta la tua linea di abbigliamento
Quando lancerai il tuo brand fashion ed entrerai nel competitivo settore della moda, ricordati di concentrarti su ciò che rende uniche le tue idee e su ciò che vuole la tua clientela target. Il successo di un brand di moda si basa su un solido modello di business, su un’intuizione di design e su uno spiccato senso delle tendenze dei consumatori e del mercato.
L'attività di Sarah è fiorente perché ha inseguito il suo sogno e ha lasciato che ogni passo falso guidasse la sua svolta successiva. Ogni tanto, queste svolte sono state rischiose, ma sono state anche il suo percorso di crescita.
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Come creare un brand di abbigliamento: domande frequenti
Qual è la prima cosa che devo fare per creare la mia linea di abbigliamento?
Qualunque business di successo inizia con una grande idea. Nello specifico, devi definire la tua unique selling proposition. Un altro passo da fare subito è individuare i tuoi potenziali clienti.
Come creare un brand di abbigliamento a norma?
Dipende dalla sede legale del tuo brand. In Italia, l’apertura della partita IVA è solo uno dei primi step dell’iter burocratico.
Quanto costa creare una linea di abbigliamento?
Tieni in conto i costi per le materie prime, i macchinari, la manodopera, le spedizioni, l’affitto e le spese in caso di negozio fisico, ecc. Calcola anche quanto spendi per promuovere i tuoi capi. Se parti da zero, metti da parte qualche migliaio di euro per cominciare. Invece, se opti per un modello print on demand, potresti risparmiare un bel po’.
Come chiamo il mio fashion brand?
Trovare il nome adatto al tuo brand di moda non è un’operazione semplice. In generale il nome del brand deve rispecchiare il tuo marchio, differenziarti dagli altri in maniera originale ed essere semplice e breve. Pensa a un nome che possa piacere al tuo pubblico. O magari usa il tuo stesso nome, come ha fatto Sarah Donofrio. Questa opzione ha senso se la tua storia personale e quella del tuo brand seguono la stessa linea. Se non riesci a trovarne uno, usa il generatore di nomi per negozi di abbigliamento di Shopify per ispirazione. È gratis!
Posso apporre il mio marchio su un capo venduto all’ingrosso?
Sì, a condizione che rispetti le politiche del rivenditore. In tal caso si parla di private label o white label.